Summer in Love 2017: "COACH DEL MIO CUORE " di Maria Cristina Robb - II^ parte


IL NUOVO APPUNTAMENTO CON SUMMER IN LOVE 2017 E' TUTTO DEDICATO ALLA SECONDA E ULTIMA PARTE DEL RACCONTO DI MARIA CRISTINA ROBB INIZIATO LUNEDI' SCORSO (QUI). LO SAPPIAMO CHE NON VEDETE L'ORA DI SCOPRIRE COSA SUCCEDERA' TRA MARGARET E ETIENNE... BUONA LETTURA!

Dopo altri due giri di bosco e cinquecento metri in piscina, a cena ero uno zombie. Mi faceva male tutto, persino i muscoli dei mignoli. Sollevare il cucchiaio della zuppa di verdure fu un’impresa, ma mai quanto usare il coltello per tagliare il pollo arrosto. Arrivai comunque in fondo al pasto, anche se mi fu negato persino un bicchiere di vino.
“Pas d’alcool.” decretò.
Non mi sarei sottoposta al training di quella giornata neanche se me lo avesse prescritto il dottore ma quando Etienne sorrideva, mi si riempiva qualcosa sotto lo sterno e faceva le fusa contento. Mi avrebbe convinta a salire a saltelli su per i picchi frastagliati alle spalle dell’albergo.
Strisciai la sedia indietro e mi alzai con un lamento. “Vado a letto.” dissi quando la cameriera mi tolse il piatto vuoto.
“Fatiguè?”
Lo guardai interrogativo.
“Sei stanca?” ripeté nella mia lingua.
“Sono uno straccio usato e strizzato.” risposi.
“Stasera dormi.” Mi fece l’occhiolino.
Accennai a fargli una linguaccia ma uscì più come una smorfia di dolore.
Salire le scale fu praticamente la tredicesima fatica di Ercole. Mi trascinai oltre la porta della mia camera e mi diressi verso il bagno. Chi lo aveva spostato così lontano?
Pulizia del viso, abluzioni varie e cambio con la camicia da notte, accompagnato da piagnucolio per il movimento delle braccia.
Alla fine, barcollai verso il letto.
Ero sul punto di lasciarmi crollare sopra la coperta a piccoli fiori celesti, quando sentii bussare.
“Marguerite? Tu es là?”
Era il mio dispotico, intransigente, incontentabile, fighissimo allenatore. Chissà se dovevo dirgli di chiamarmi Margaret?
Tornai ad alzarmi in piedi e strisciai le ciabatte fino alla porta.
Lui era bello come il sole, riposato come una rosa, un asciugamano su una spalla e una boccetta tra le mani. Mi sorrise e fece un passo avanti. “Come va?” chiese.
“Come prima. Mi fa male anche parlare.” Le parole stentarono a uscire.
Lui mi mostrò il flacone. “Questo lo preparo io: olio con essenze aromatiche per i dolori muscolari.”
Guardai prima la boccetta marrone scuro, poi lui. “Cosa ci devo fare? Non ho la forza di spalmarmelo.”
Lui rise. “Ti faccio un massaggio.”
Mi ci volle qualche secondo per realizzare. Io, lui, le sue mani su di me e tanto olio sulla pelle.
Il brivido fu inevitabile.
Non potevo sopravvivere.
Rimasi impalata a guardare prima lui, poi l’olio in una sorta di “non ci credo” e “sto sognando”.
“Alors.” disse impaziente, prendendo l’asciugamano con due dita. “Mi fai entrare?”
Mi scostai in fretta, sentendo chiaramente quanti muscoli erano necessari per quel semplice movimento. “Vieni.” Sì, decisi, potevo sopravvivere.
Etienne mi allungò il telo. “Stendilo sul letto. Vado a lavarmi le mani.”
Non me lo lasciai ripetere due volte.
Mi ci vollero cinque minuti per metterlo in posizione con piccoli movimenti, ma alla fine mi sedetti soddisfatta ad aspettare.
Lui rientrò e mi guardò impaziente. “Stesa! Pancia sotto.”
Feci l’atto di sdraiarmi.
“La camicia da notte.” mi sgridò.
“Cosa?”
Lui fece il gesto come per togliersela ed io realizzai il mio problema. Dovevo restare in biancheria intima. Solo il pensiero mi spedì sull’orlo di un mini orgasmo.
Ovvio, poteva fare un massaggio sulla stoffa?
Obbedii a fatica e mi stesi sul letto. Per fortuna avevo indossato un coordinato quel giorno.
Lui si sedette di fianco, sentii il “plop” del sughero della bottiglietta e un lieve profumo di rosmarino e limone si sparse nell’aria. “E’ un olio apposta per i muscoli, la circolazione e le dreinage lymphatique.” Capii il senso solo perché era simile all’inglese.
Gli sentii sfregarsi le mani fra loro, poi le appoggiò sui miei polpacci.
I primi movimenti mi fecero mugolare, prima di riuscire a contenermi. Non volevo sembrare una gatta in calore.
Iniziò con un movimento d’impasto e di spremitura verso l’alto, poi passò alle cosce dove si fermò a lungo nei punti dove mi strappava più lamenti.
Sulla parte lombare lavorò a piene mani e poi con le dita, premendo e spingendo per snodare i muscoli uno a uno. Risalì lungo la schiena sfregando sui muscoli dorsali irrigiditi, i pollici pressati lungo la colonna vertebrale.
Vraiment charmant.” sussurrò mentre insisteva sui muscoli intercostali.
Mi piacque il suono di quelle parole ma non avevo la forza di chiedergli la traduzione.
A un certo punto, fra la zona dorsale e le spalle, mi appisolai. Quando mi risvegliai, ero da sola, coperta da un panno e c’era un biglietto sul cuscino di fianco.
“Domani gita ad Annecy. Pronta per le sei. Etienne.”


PER CONTINUARE A LEGGERE 
LA SECONDA PARTE DEL RACCONTO 


IL PROSSIMO RACCONTO DI SUMMER IN LOVE 2017 SARA' PUBBLICATO 
LUNEDI' 14/8. 
VI ASPETTIAMO!




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